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Auto a due motori? esiste(va)!

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Messaggio Da Svioloni Lun 12 Dic 2011 - 21:38

Da poco ho letto un topic qui in questo forum dove uno chiedeva se la sua auto bi-fuel avesse due motori, ma non tutti sanno che una macchina a due motori è esistita veramente!

Si chiamava Alfa Romeo 16C Bimotore

L'Alfa Romeo 16C Bimotore è un'automobile da competizione costruita nel 1935.

La "Bimotore" nacque da un'idea di Enzo Ferrari, al tempo direttore del reparto corse Alfa Romeo, nel tentativo di contrastare lo strapotere di Auto Union e Mercedes nelle competizioni di "Formula libera" che la coeva Alfa Romeo Monoposto 8C 35 non riusciva a contenere.

La soluzione - che si dimostrò scarsamente foriera di risultati - venne presa da Ferrari in seguito alle assillanti "esortazioni" del regime che male sopporta la supremazia tedesca nelle gare internazionali.

Il compito di progettare la nuova macchina fu affidato, nel gennaio 1935, al capo tecnico della scuderia Luigi Bazzi che dovette disegnarla e realizzarla in soli quattro mesi, allo scopo di poter partecipare al Gran Premio di Tripoli e all'AVUS di Berlino.

Modificando un telaio della vecchia Alfa Romeo Tipo B, vennero posizionati due motori ad 8 cilindri, uno davanti ed uno dietro al pilota, accoppiati con un lungo albero, gestito da un unico cambio ed un'unica frizione. Il moto è trasmesso alle ruote posteriori mediante due alberi laterali.

Un primo esemplare fu approntato per il collaudo, effettuato sul tratto autostradale Brescia-Bergamo il 10 aprile 1935. La difficoltà di imprigionare l'enorme potenza erogata (540 cv) ed il precario equilibrio di ripartizione sulle ruote, furono immediatamente rilevati dai collaudatori, ma non c'era il tempo necessario a trovare e sperimentare altre soluzioni.

Il 12 maggio 1935 tre "Bimotore" vennero schierate al "Gran Prix" di Tripoli, affidate a Tazio Nuvolari, Luis Chiron e Raymond Sommer che giunsero, rispettivamente, quarto, quinto e sesto, con distacchi abissali dalle Mercedes di Caracciola e di Fagioli e dall'Auto Union di Varzi. I principali problemi di guida consistevano nell'incertezza in uscita dalle curve a causa della difficoltà di dosare la potenza, oltre ad una forte instabilità sui rettilinei che non consentiva di sfruttare pienamente l'esuberanza dei motori.

Nel tentativo di dare maggiore elasticità, la cilindrata totale venne aumentata da 5.810 a 6.330 cm³, appena in tempo per schierare al "5º Internationales Avusrennen" di Berlino, il 26 maggio 1935, le tre vetture rinnovate con alla guida Nuvolari, Chiron e René Dreyfus. Ma i problemi non erano risolti e, nonostante la lunghezza dei rettilinei dell'AVUS, fu la Mercedes W25B di Fagioli a tagliare per prima il traguardo, seguita dalla "Bimotore" di Chiron, con un distacco di un minuto primo e trentacinque secondi. Dreyfus arrivò sesto e Nuvolari dovette ritirarsi.

Fu proprio Nuvolari a demolire ogni speranza di sviluppo, dicendo a Ferrari e Bazzi che la Bimotore non era vettura da poter competere in circuito e pretendendo di tornare alla vecchia ed obsoleta "Tipo B", in attesa di tempi (ed auto) migliori. Si dimostrò buon profeta, rendendosi protagonista della vittoria al "VIII Grosser Preis von Deutschland" del 28 luglio 1935, destinata a restare nella leggenda dell'automobilismo sportivo.

Il progetto Bimotore, tuttavia, non poteva essere accantonato senza aver ottenuto qualche risultato di pregio e si decise di impiegare uno dei prototipi per attaccare i record di velocità sulle basi del Km e del miglio lanciati. Sull'autostrada Firenze-Mare, Nuvolari conquistò i record di classe, alle velocità di 321,428 km/h sul chilometro lanciato e di 323,125 km/h sul miglio lanciato, nonostante durante le prove il pilota, il celebre Tazio Nuvolari, avesse rischiato per due volte di schiantarsi per via del forte vento e dell'instabilità della vettura. Raggiunto il consolatorio obiettivo, la "Bimotore" venne definitivamente accantonata, per dedicare ogni energia al progetto ed alla realizzazione della futura "Alfetta".

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Messaggio Da Andrea MAIO13 Mar 13 Dic 2011 - 0:59

Appassionante questo articolo! Auto a due motori? esiste(va)! 783019433

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Messaggio Da CerEs Mer 14 Dic 2011 - 19:18

è vero, te lo leggi tutto perchè ti fa capire comunque quanto sperimentavano una volta sui motori Wink

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